Carmen Sigillo

Napoletana, si laurea in Giurisprudenza all’Università Federico II e intraprende la professione di avvocato. Negli anni aumenta il suo interesse per la fotografia, iniziando varie collaborazioni e partecipando a workshop con Francesco Cito, Mario Spada, Boogie. Ha curato la fotografia di scena per il regista Luciano Melchionna e ha pubblicato le sue foto per La Repubblica, Panorama, L’Avvenire. Nel 2017 frequenta il corso annuale da cui nasce il progetto «Born in Italy» esposto a Napoli, Castelvolturno, Bologna. Con questo lavoro è finalista al Premio Ponchielli e vincitrice del concorso «Alienazione e Integrazione oggi». Born in Italy sarà pubblicato in forma di libro entro la fine del 2019

Chiara Pirollo

Nata a Nocera Inferiore nel 1995, intraprende studi in Sociologia all’Università di Salerno.Nel 2017 inizia il suo percorso artistico al Centro di Fotografia Indipendente che le permetterà di esporre il progetto «Intimus» in analogico che suscita molto interesse. Un lavoro incentrato sulla nudità femminile durante i gesti rituali quotidiani, visti come un istante puro e poetico al punto da diventare quasi sacro. Continua a concentrarsi su esperienze visuali sul corpo e la fisicità iniziando a collaborare a un progetto curato da Yvonne De Rosa per il Museo Madre di Napoli integrato alla mostra «Coreografia per una mostra» di Robert Mapplethorpe.
Attualmente collabora con il Teatro Bellini di Napoli, ed è tra gli 8 selezionati per «Photo Lab – Laboratorio fotografico» a cura di Antonio Biasiucci, un originale laboratorio di sperimentazione creativa intorno alla fotografia inserito nel progetto«OpenHeArt» proposto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per promuovere l’inclusione culturale dei ragazzi nelle aree caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale.

Claire Power

Napo-irlandese classe 1989, si avvicina alla fotografia durante il suo percorso di studi all’estero. Dopo la laurea nel 2011 in Letteratura Inglese all’University of East Anglia di Norwich in Inghilterra frequenta il master in Fotografia e Culture Urbane alla Goldsmiths University di Londra, il corso annuale al CFI, i workshop con George Georgiou e Antoine D’Agatha, il corso di Storytelling & Performing Arts alla Scuola Holden di Torino ed espone alla collettiva «Third effect. Contemporary urban photography» alla Foto8 gallery di Londra. Il suo lavoro si concentra sulla relazione tra gli ambienti e i propri abitanti, che siano le vaste praterie del Canada o gli spazi intimi di una casa familiare. Attualmente sta portando avanti un progetto fotografico nell’ambito del Laboratorio Irregolare di Antonio Biasiucci.

Emanuela Gasparri

Napoletana, laurea in Giurisprudenza all’Università Federico II, si avvicina alla fotografia interessandosi soprattutto alla street photography. Nel 2017 approfondisce la sua conoscenza tecnica al corso annuale del Centro di Fotografia Indipendente, sperimentando nuovi linguaggi fotografici.
Lavora così ad «Hajirai», un progetto autobiografico profondo e intenso in bianco e nero che sta portando avanti tutt’ora.
Da allora inizia varie collaborazioni tra cui quella con il teatro Bellini di Napoli.

Elisabetta Del Giudice

Nata a Pomigliano d’Arco, si laurea Scienze della Comunicazione a Perugia per poi spostarsi a Londra. Qui collabora come freelance project assistant per «Fear of Disappearance», progetto fotografico di Mariya Ustymenko-Kevlin che esplora l’identità in relazione al paesaggio urbano. Partecipa come intervistatrice di memorie al progetto degli artisti del SDNA «The London Experimental Art Project», sulla storia del quartiere Hackney. Entra a far parte del collettivo Preto composto da altri otto fotografi europei e una poetessa, creando il libro «Road» selezionato dall’Athens Photo Festival 2016, ed esposto nel gennaio 2017 a Lisbona. Rientrata a Napoli, si dedica alla formazione studiando al CFI, diventando assistente alla camera oscura.
Nel 2018 alcune sue foto sono state pubblicate sul Little John Magazine.

Giuseppe Riccardi

Laureato in Scienze della Comunicazione all’Università Suor Orsola Benincasa, continua la sua formazione studiando Antropologia Visiva e si specializza in Cinema Documentario all’Università Autonoma di Barcellona. Studia fotografia al CFI nel 2016 e realizza la sua prima fotografica con il progetto «From There», vincitore assoluto tra i fotografi professionisti per la sezione Street Photography nell’ambito del FIIPA 2017 (FIOF Italy International Photography Awards).
Lavora come filmmaker e fotografo per progetti di stampo documentario. Ha esperienze come cinematographer, fonico di presa diretta e montatore video. Collabora con emittenti televisive in qualità di cameraman e si avvicina al teatro come fotografo di scena e realizzatore di contenuti multimediali per le scenografie.
Autore del documentario «Familia sin domicilio», selezionato al Festival di Cinema Etnografico di Sobrarbe Espiello XII e regista del corto sperimentale «Binario» presentato al Arkipel – Jakarta International Documentary and Experimental Film Festival, entra a far parte dell’archivio Hamaca on line Media and video art distribution from Spain e della biblioteca del Museo Reina Sofia di Madrid.
Nel 2017 lavora al progetto «Mad(r)e in Italy», con l’autore e direttore della fotografia Daniele Ciprì e il fotografo, disegnatore luci Davide Scognamiglio. Aiuto regia e fonico di presa diretta per il documentario «Giù dal vivo» di Nazareno Nicoletti prodotto da 41° Parallelo. Lavora come operatore video per diversi progetti documentari di Carlo Luglio, Valerie Labrusse, Francesco Cavaliere. Lavora come filmmaker per le riprese del documentario/web serie «ES17 Dio non manderà nessuno a salvarci» da un’idea di Roberto Saviano scritto da Diana Ligorio e Conchita Sannino, realizzato da Parallelo 42 e distribuito La Repubblica.it e Sky.
Insieme a Sara Lupoli (danzatrice), Valeria Laureano (fotografa) e Roberta Fuorvia (art director) nel 2018 dà vita a «Body Island Project»: una performance itinerante e site-specific sul tema del rapporto tra uomo e isola dove fotografia, danza e video sono le voci narranti protagoniste. Attualmente vive e lavora a Napoli dove è impegnato nella scrittura e la realizzazione di progetti audiovisivi e fotografici indipendenti.
Dal 2018 entra a far parte del CFI come docente di Multimedia.

Guglielmo Verrienti

Laureato in arredamento, interno architettonico e design all’Università Federico II di Napoli con una tesi sull’Architettura nella storia della fotografia, nel 2012 si avvicina al reportage tramite un corso di avviamento al fotogiornalismo. Nel 2013 segue il ciclo di conferenze e seminari organizzati da Mario Spada all’ex Asilo Filangieri al termine dei quali espone il suo primo reportage sui campi rom di Scampia. L’anno seguente frequenta il corso annuale del Centro di Fotografia Indipendente, scuola di fotografia con la quale attualmente collabora. Nel settembre 2016 espone nel complesso monumentale di Santa Sofia a Salerno in occasione della rassegna Officina Reporter. Successivamente studia fotografia di architettura con Massimo Siragusa a Officine Fotografiche Roma e il suo lavoro su Bagnoli risulta tra i dieci selezionati del concorso «Portfolio in mostra», organizzato dalla scuola stessa, che ospita la mostra personale nel maggio 2017. Nello stesso anno entra a far parte del collettivo NaDir \ Napoli Direzione Opposta, promotore dell’omonimo festival musicale e organizzatore degli eventi culturali all’interno degli spazi dello Scugnizzo Liberato. Dal 2017 è anche tra i fotografi del Napoli Teatro Festival Italia per Cubo Creativity Design edal 2018 collabora con il Teatro Elicantropo.

Ivana Fabbrocino

Napoletana classe 1986, si avvicina all’arte durante gli studi liceali per poi iscriversi ad Architettura all’Università Federico II. Nel 2014 frequenta il corso annuale CFI grazie al quale ha modo di approfondire il linguaggio fotografico. Partecipa al workshop «Il sangue della Madonna» di Mario Spada sulla processione dei fujenti della Madonna dell’Arco, investigando principalmente il reportage fotografico. Nel 2015 sarà decisivo per il suo percorso artistico e formativo l’incontro e la partecipazione al Laboratorio Irregolare di Antonio Biasiucci. Qui inizia la sua ricerca su corpo spazio identità. Frequenta laboratori con danzatrici, perfomer e mover, in cui ha modo approfondire la ricerca sul corpo, il movimento e lo spazio. Sperimenta all’ex Asilo Filangieri di Napoli spazi collettivi di ricerca artistica performativa, usi civici e beni comuni. Ha esposto a numerose collettive tra cui «Imago Mundi», all’Arcos Museo Arte Contemporanea Sannio, alla Galleria del Cembalo di Roma, SMMAVE Centro per l’arte contemporanea, Museo Madre, Zisa-Spazio ZAC di Palermo.

Mariagiovanna Capone

Napoletana, laurea in Scienze Geologiche, giornalista professionista scrive per il quotidiano Il Mattino e il settimanale Oggi, è fixer per redazioni televisive di programmi tv nazionali e assistente alla produzione per la rete statunitense Nbc News. Si avvicina alla fotografia di reportage nel 2015 studiando con Sergio Siano, per poi approfondire la sua conoscenza tecnica al CFI con Mario Spada, in Ritratto e Ritratto Moda con Giovanni Gastel e di Still Life con Maria Vittoria Backhaus a Milano. È socia dal 2019 di AFIP International – Associazione Fotografi Professionisti. Ha pubblicato numerosi reportage a corredo dei suoi articoli. Ha esposto in numerose personali e collettive in Campania, tra cui «Il Rione Sanità è donna» al Pan Palazzo delle Arti Napoli. Collabora all’organizzazione di eventi di tipo culturale e sociale. Molto attiva come autrice, ha pubblicato un saggio di politica e costume, quattro racconti per antologie e ha curato un’antologia noir al femminile.
Dal 2018 entra a far parte del CFI come docente di Comunicazione.
È socia dal 2019 di AFIP International – Associazione Fotografi Professionisti.
Nel 2019 realizza per «Parole e Dintorni» le foto contenute nel booklet del cd «Life Book» della pianista Giuseppina Torre e le immagini promozionali del tour internazionale.

Paola Staiti

Salernitana, ha vissuto a Edimburgo, New York e Parigi. Nel 2016 si dedica alla fotografia frequendo il corso annuale di CFI, lavorando su un progetto «The Ladyboy» su una giovane donna transessuale. La transizione è stata a raccontata con discrezione, eleganza e delicatezza. Dettagli, corpi ed elementi ritratti vogliono riportarci all’idea del grembo materno, quando la sessualità era ancora e soltanto un fattore oggettivo e non un motivo di discriminazione. Al momento lavora a un progetto di ritratti che coinvolge sole donne.

Renata Petti

Napoletana, architetto, nella ricerca di una dimensione «altra», poeta e artigiano, progettista dentro le cose, ha sperimentato interventi su vari materiali di cui il privilegiato è quello che chiama «la madre argilla». La sua ricerca è orientata a sperimentare i vari linguaggi dell’arte: dall’architettura alla video art attraverso pittura, scultura, installazione, performance. Recentemente è volta alla ricerca di nuovi stimoli fotografici mai sperimentati.
Con CFI ha frequentato nel 2017 il workshop di Mario Spada «Il sangue della Madonna», per poi frequentare il corso annuale di fotografia analogica e digitale, e nel 2019 il workshop «Foto di scena per il teatro», sempre di Mario Spada.
Vive e lavora a Napoli dove ha insegnato Discipline architettoniche al Liceo Artistico.
Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero. Nel 2001 forma con Anna Crescenzi il duo artistico Laloba, con cui ha attivato numerosi laboratori per la costruzione di oggetti teatrali, sculture e oggetti per performance, ha realizzato installazioni, azioni, scenografie cinematografiche, partendo dalla suggestione di luoghi, usi e tradizioni, testi letterari.

Sergio Morra

Napoletano del 1985, si avvicina alla fotografia a 23 anni.
Il primo approccio è legato all’aspetto tecnico del mezzo approfondito nei primi anni da autodidatta, spinto dalla curiosità di capire come poter controllare la luce e alterare la realtà.
Diversi sono i progetti a cui ha lavorato. Tra i più importanti ricordiamo «Passione» e «Polline» e un progetto a lungo termine che racconta la scena punk rock partenopea. Tra le collaborazioni ricordiamo quella con Arts For per l’evento/installazione «Inside out» dell’artista JR in veste di fotografo e coordinatore dell’iniziativa nel maggio 2017.
Il suo ultimo lavoro artistico, in fase di produzione, ha come tema il senso della censura ai giorni nostri sui social network.

Valentina De Felice

Nata a Portici nel 1990, studia Giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli e contemporaneamente si interessa alla fotografia. Nel 2017 approfondisce la sua conoscenza al Centro di Fotografia Indipendente con cui esporrà il progetto «Sin Cara», dove la femminilità diventa espressione artistica. Da allora inizia varie collaborazioni come assistente fotografa su set cinematografici, e fotografa al teatro Bellini di Napoli.

Vincenzo Pagliuca

Nato a Broni (Pavia) nel 1980. La sua attività di ricerca si rivolge all’architettura e alle differenti tipologie di insediamenti umani. I suoi lavori sono stati presentati in diverse mostre in Italia e all’estero, tra cui The Censored Exhibition (Copenhagen Photo Festival, Copenhagen 2018), Darmstadter Tage der Fotografie (Darmstadt 2018), Epifanie (SMMAVE Centro per l’Arte Contemporanea, Napoli 2017, Catalogo Peliti Associati), Portfolio Italia (Centro Italiano della Fotografia d?Autore, Bibbiena 2017), Imago Mundi, Luciano Benetton Collection (Museo Madre, Napoli 2017, Catalogo Antiga), House’Home (Ulster Museum, Belfast 2015), Napoli@Beograd,
Urban Connections (Grad Cultural Center, Belgrado 2010). Finalista alla quattordicesima edizione di Portfolio Italia – Gran Premio Hasselblad. Vincitore nel 2013 del Premio Reportage Napoli Monitor. Ha fatto parte del gruppo Lab02 creato dal fotografo Antonio Biasiucci.